Nel quadro largo della Puglia storica, la famiglia Bonelli, poi saldatasi a quella dei De Beaumont, ha avuto modo di sviluppare un articolato sistema abitativo vissuto come un unico teatro delle vicende sociali e urbane. Il palinsesto che ne è derivato, specie per la facies sette- ottocentesca, riemerge con inediti e suggestivi spaccati nelle carte dell’omonimo archivio privato, elementi che attendono ancora una loro messa a registro con il sopravvissuto e che corrono in parallelo alla costruzione di un’identità extra-locale legata al ‘mito’ fondativo del cardinale Michele Bonelli. L’indagine su un così consistente e inedito patrimonio documentario, strumento indispensabile per successivi approfondimenti e analisi di processi storici, culturali e artistici considerati all’insegna della complessità, è il principale obiettivo della proposta condotta su casi di studio - giardini ‘romantici’, collezioni ‘napoletane’ e biblioteche dei lumi’ - che si mostrano di indubbio valore nel loro genere, in special modo per l’ambito considerato. Le indagini sinora condotte, infatti, consentono confronti non solo con realtà residenziali altre, spesso sfondo per i flussi artistici e antiquari diretti dal meridione verso Napoli e l’Europa, ma anche precisi affondi propedeutici a possibili interventi di restauro, in particolare da sollecitare su situazioni ad alto rischio conservativo come la dimora suburbana dei Bonelli a Barletta, nonché il palazzo di città e il cosiddetto ‘giardino di Sant’Antonio’ dei De Beaumont a Taranto.

Giardini ‘romantici', collezioni ‘napoletane' e biblioteche dei ‘lumi’. Le strategie culturali deiBonelli e dei De Beaumont nella Puglia storica tra XVIII e XIX secolo

Andrea Leonardi
In corso di stampa

Abstract

Nel quadro largo della Puglia storica, la famiglia Bonelli, poi saldatasi a quella dei De Beaumont, ha avuto modo di sviluppare un articolato sistema abitativo vissuto come un unico teatro delle vicende sociali e urbane. Il palinsesto che ne è derivato, specie per la facies sette- ottocentesca, riemerge con inediti e suggestivi spaccati nelle carte dell’omonimo archivio privato, elementi che attendono ancora una loro messa a registro con il sopravvissuto e che corrono in parallelo alla costruzione di un’identità extra-locale legata al ‘mito’ fondativo del cardinale Michele Bonelli. L’indagine su un così consistente e inedito patrimonio documentario, strumento indispensabile per successivi approfondimenti e analisi di processi storici, culturali e artistici considerati all’insegna della complessità, è il principale obiettivo della proposta condotta su casi di studio - giardini ‘romantici’, collezioni ‘napoletane’ e biblioteche dei lumi’ - che si mostrano di indubbio valore nel loro genere, in special modo per l’ambito considerato. Le indagini sinora condotte, infatti, consentono confronti non solo con realtà residenziali altre, spesso sfondo per i flussi artistici e antiquari diretti dal meridione verso Napoli e l’Europa, ma anche precisi affondi propedeutici a possibili interventi di restauro, in particolare da sollecitare su situazioni ad alto rischio conservativo come la dimora suburbana dei Bonelli a Barletta, nonché il palazzo di città e il cosiddetto ‘giardino di Sant’Antonio’ dei De Beaumont a Taranto.
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