Originally, the tax collaborationwasbasedona close linkbetween the free and effective contribution of the tax payer to the tax function and its tax advantage. The disclosure obligations set out in Directive 822 of 25 May 2018 of the European Council (so-called DAC 6) force the taxpayer and his 'intermediaries' to conduct a thorough and early examination of the consequences of their choices and, if the conditions for potential 'opacity' predetermined at the regulatory level (so-called hallmarks), to report them beforehand to their own tax authority. With the imposition of sanctions against those who, while making use of opaque 'cross-border mechanisms', do not carry out the required communications, they try to counteract the circumvention of the control and monitoring system implemented by Directive 2011/16 / EU. This new form of disclosure leads to an undoubted 'accountability' of companies with international activities but describesaset of obligationsandburdensbornebythe tax payerandhis consultants who collide with the underlying values of tax compliance.

Originariamente, gli istituti della collaborazione fiscale si fondavano su un nesso stringente tra la libera e fattiva collaborazione del contribuente all’esercizio della funzione impositiva e la sua convenienza fiscale. Gli obblighi di disclosure previsti dalla Direttiva 822 del 25 maggio 2018 del Consiglio europeo (c.d. DAC 6) costringono, invece, il contribuente e i suoi ‘intermediari’ a condurre un approfondito e anticipato esame delle conseguenze delle loro scelte e, se ricorrono le condizioni di ‘opacità’ predeterminate a livello normativo (c.d. hallmarks), a segnalarle preventivamente alla propria Autorità fiscale. Con l’irrogazione di sanzioni a carico di chi non effettui le prescritte comunicazioni, si cerca di contrastare l’elusione del sistema di controllo e monitoraggio implementato dalla Direttiva 2011/16/UE. Questa inedita forma di disclosure conduce ad un’indubbia ‘responsabilizzazione’ delle imprese con attività internazionale ma descrive un insieme di obblighi e oneri a carico del contribuente e dei suoi consulenti che collidono con i valori di fondo della tax compliance.

Le comunicazioni preventive secondo la Direttiva 822/2018/EU: dalla “collaborazione incentivata” agli “obblighi di disclosure”

G. Selicato
2019-01-01

Abstract

Originally, the tax collaborationwasbasedona close linkbetween the free and effective contribution of the tax payer to the tax function and its tax advantage. The disclosure obligations set out in Directive 822 of 25 May 2018 of the European Council (so-called DAC 6) force the taxpayer and his 'intermediaries' to conduct a thorough and early examination of the consequences of their choices and, if the conditions for potential 'opacity' predetermined at the regulatory level (so-called hallmarks), to report them beforehand to their own tax authority. With the imposition of sanctions against those who, while making use of opaque 'cross-border mechanisms', do not carry out the required communications, they try to counteract the circumvention of the control and monitoring system implemented by Directive 2011/16 / EU. This new form of disclosure leads to an undoubted 'accountability' of companies with international activities but describesaset of obligationsandburdensbornebythe tax payerandhis consultants who collide with the underlying values of tax compliance.
2019
Originariamente, gli istituti della collaborazione fiscale si fondavano su un nesso stringente tra la libera e fattiva collaborazione del contribuente all’esercizio della funzione impositiva e la sua convenienza fiscale. Gli obblighi di disclosure previsti dalla Direttiva 822 del 25 maggio 2018 del Consiglio europeo (c.d. DAC 6) costringono, invece, il contribuente e i suoi ‘intermediari’ a condurre un approfondito e anticipato esame delle conseguenze delle loro scelte e, se ricorrono le condizioni di ‘opacità’ predeterminate a livello normativo (c.d. hallmarks), a segnalarle preventivamente alla propria Autorità fiscale. Con l’irrogazione di sanzioni a carico di chi non effettui le prescritte comunicazioni, si cerca di contrastare l’elusione del sistema di controllo e monitoraggio implementato dalla Direttiva 2011/16/UE. Questa inedita forma di disclosure conduce ad un’indubbia ‘responsabilizzazione’ delle imprese con attività internazionale ma descrive un insieme di obblighi e oneri a carico del contribuente e dei suoi consulenti che collidono con i valori di fondo della tax compliance.
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