Il confronto tra il giusnaturalismo e il liberalismo è senza dubbio fruttuoso da molti punti di vista. In primo luogo aiuta a meglio definire la natura dell'uno e dell'altro e la loro rispettiva identità. Da un altro profilo permet¬te di evidenziare i punti di contatto e di conflitto fra una concezione eti¬co-politica dei valori e una dottrina politico-giuridica delle istituzioni di governo. Infatti, da una parte, il liberalismo, a partire da John Locke, sa¬rebbe impensabile senza la concezione della legge naturale e dei diritti naturali sviluppata dalla modernità. Dall'altra, l'oggettivismo etico sembra - soprattutto agli occhi dell'uomo contemporaneo - difficilmente compati¬bile con l'ammissione di un pluralismo delle concezioni della vita umana che un governo liberale è per definizione tenuto a rispettare. Questo libro intende soltanto offrire alcuni spunti di riflessione su questo tema generale, scegliendo alcune prospettive settoriali molto limitate e incomplete. Lo sforzo degli autori è quello di collocarsi nella posizione più favorevole all'incontro tra giusnaturalismo e liberalismo, ma non certo in modo acritico e neppure settario. Le questioni messe a fuoco ri¬guardano i seguenti aspetti: la tematica tipicamente giuridica del rude of law, di cui s'individua una tappa significativa nella concezione della legge umana propria di Tommaso d'Aquino; l'idea tipicamente liberale di una moralità basata sui diritti piuttosto che sui fini, di cui Ronald Dworkin è il principale sostenitore; ed infine, la problematica antica e recente del¬l'etica delle virtù e della ragion pratica, a cui alcune correnti del liberalismo contemporaneo si mostrano particolarmente sensibili.

DIRITTO NATURALE E LIBERALISMO: DIALOGO O CONFLITTO?

MANGINI, Michele;
2009-01-01

Abstract

Il confronto tra il giusnaturalismo e il liberalismo è senza dubbio fruttuoso da molti punti di vista. In primo luogo aiuta a meglio definire la natura dell'uno e dell'altro e la loro rispettiva identità. Da un altro profilo permet¬te di evidenziare i punti di contatto e di conflitto fra una concezione eti¬co-politica dei valori e una dottrina politico-giuridica delle istituzioni di governo. Infatti, da una parte, il liberalismo, a partire da John Locke, sa¬rebbe impensabile senza la concezione della legge naturale e dei diritti naturali sviluppata dalla modernità. Dall'altra, l'oggettivismo etico sembra - soprattutto agli occhi dell'uomo contemporaneo - difficilmente compati¬bile con l'ammissione di un pluralismo delle concezioni della vita umana che un governo liberale è per definizione tenuto a rispettare. Questo libro intende soltanto offrire alcuni spunti di riflessione su questo tema generale, scegliendo alcune prospettive settoriali molto limitate e incomplete. Lo sforzo degli autori è quello di collocarsi nella posizione più favorevole all'incontro tra giusnaturalismo e liberalismo, ma non certo in modo acritico e neppure settario. Le questioni messe a fuoco ri¬guardano i seguenti aspetti: la tematica tipicamente giuridica del rude of law, di cui s'individua una tappa significativa nella concezione della legge umana propria di Tommaso d'Aquino; l'idea tipicamente liberale di una moralità basata sui diritti piuttosto che sui fini, di cui Ronald Dworkin è il principale sostenitore; ed infine, la problematica antica e recente del¬l'etica delle virtù e della ragion pratica, a cui alcune correnti del liberalismo contemporaneo si mostrano particolarmente sensibili.
2009
9-788834-893890
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