The book, divided into four parts, is a thorough analysis of the cult of St. Michael in Campania, in its various expressions. In the first part the author presents micaelici settlements with particular reference to the numerous caves that, based on the example of the Gargano, were dedicated to the Angel, especially along the road Salerno-Avellino-Benevento. The book contains an examination of the hagiographic texts from Campania attesting the presence of Angel, sometimes in its generic function of custos, sometimes with attributes typical of Michael. The author analyzes the hagiographic dossier of Antoninus and Catello, respectively monaco and bishop of Sorrento and Stabiae. The author basing on historical data and data emerging from the same dossier, delaies more than a century the composition of the Vita Antonini (11th century). In this century Sorrento lived a revival on political-institutional-religious level. The anonymous author of Life - probably a monaco /bishop - approaches Antonino (IX century) and Catello (sixth century) making the abbot of Sorrento co-starred in the foundation of the sanctuary of St. Michael on Mount Fait, considered a national shrine of the Byzantines in Naples, also for reasons of competition with the sanctuary of Mount St. Michael Gargano, traditionally linked to the Lombards.

Il volume, diviso in quattro sezioni, approfondisce l'origine e la diffusione del culto di San Michele in Campania, nelle sue varie espressioni. Nella prima parte vengono indagati gli insediamenti micaelici, con particolare riferimento alle numerose grotte che, sull'esempio di quella garganica, furono dedicate a San Michele soprattutto lungo l'asse Salerno-Avellino- Benevento. Il volume analizza numerosi testi agiografici campani che attestano la presenza dell'Angelo talvolta con generiche funzioni di angelo custode, talaltra con gli attributi tipici di San Michele. Una cospicua sezione del volume è dedicata al dossier agiografico di Antonino e Catello, rispettivamente monaco e vescovo di Sorrento e Stabia, un'area da sempre roccaforte bizantina. Sulla base di elementi storici e di elementi rivenienti dal dossier agiografico viene posticipata all'XI secolo - e quindi di oltre un secolo rispetto alle posizioni della critica- l'epoca di composizione della Vita Antonini (XI secolo). In quest'epoca Sorrento vive un particolare momento di vivacità e di rinnovamento a livello politico, sociale e religioso. Nei testi agiografici Antonino e Catello sono co-fondatori del Santuario del Monte Faito, considerato il santuario nazionale dei Bizantini, anche per ragioni di antagonismo e rivalità con il Santuario di San Michele del Gargano, santuario nazionale dei Longobardi

Il culto di san Michele in Campania. Antonino e Catello

CAMPIONE, Ada
2007-01-01

Abstract

The book, divided into four parts, is a thorough analysis of the cult of St. Michael in Campania, in its various expressions. In the first part the author presents micaelici settlements with particular reference to the numerous caves that, based on the example of the Gargano, were dedicated to the Angel, especially along the road Salerno-Avellino-Benevento. The book contains an examination of the hagiographic texts from Campania attesting the presence of Angel, sometimes in its generic function of custos, sometimes with attributes typical of Michael. The author analyzes the hagiographic dossier of Antoninus and Catello, respectively monaco and bishop of Sorrento and Stabiae. The author basing on historical data and data emerging from the same dossier, delaies more than a century the composition of the Vita Antonini (11th century). In this century Sorrento lived a revival on political-institutional-religious level. The anonymous author of Life - probably a monaco /bishop - approaches Antonino (IX century) and Catello (sixth century) making the abbot of Sorrento co-starred in the foundation of the sanctuary of St. Michael on Mount Fait, considered a national shrine of the Byzantines in Naples, also for reasons of competition with the sanctuary of Mount St. Michael Gargano, traditionally linked to the Lombards.
2007
978-88-7228-534-3
Il volume, diviso in quattro sezioni, approfondisce l'origine e la diffusione del culto di San Michele in Campania, nelle sue varie espressioni. Nella prima parte vengono indagati gli insediamenti micaelici, con particolare riferimento alle numerose grotte che, sull'esempio di quella garganica, furono dedicate a San Michele soprattutto lungo l'asse Salerno-Avellino- Benevento. Il volume analizza numerosi testi agiografici campani che attestano la presenza dell'Angelo talvolta con generiche funzioni di angelo custode, talaltra con gli attributi tipici di San Michele. Una cospicua sezione del volume è dedicata al dossier agiografico di Antonino e Catello, rispettivamente monaco e vescovo di Sorrento e Stabia, un'area da sempre roccaforte bizantina. Sulla base di elementi storici e di elementi rivenienti dal dossier agiografico viene posticipata all'XI secolo - e quindi di oltre un secolo rispetto alle posizioni della critica- l'epoca di composizione della Vita Antonini (XI secolo). In quest'epoca Sorrento vive un particolare momento di vivacità e di rinnovamento a livello politico, sociale e religioso. Nei testi agiografici Antonino e Catello sono co-fondatori del Santuario del Monte Faito, considerato il santuario nazionale dei Bizantini, anche per ragioni di antagonismo e rivalità con il Santuario di San Michele del Gargano, santuario nazionale dei Longobardi
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