Il presente numero di salute e Società è dedicato alla social innovation, concetto centrale nel dibattito sui sistemi di welfare in Europa, si propone come un nuovo paradigma che punta, con soluzioni innovative e nuove idee, al cambiamento e miglioramento di prodotti, servizi o modelli d’intervento. Nella letteratura internazionale si trovano definizioni di social innovation molto differenti l’una dall’altra, il concetto è molto fragile in termini teorici, non è chiaro cosa s’intende per innovazione e a quali processi specifici ci si riferisca quando si utilizza il termine sociale. La sua operativizzazione, pertanto, diventa complessa, non è semplice individuarne proprietà e caratteristiche specifiche. Nonostante queste fragilità sono numerose le esperienze in cui, sulla base dei principi che si richiamano alla social innovation, si mobilita la creatività delle persone e si organizzano nuove forme di fruizione e di accesso ai servizi socio-sanitari, si individuano nuovi strumenti organizzativi. Nelle riflessioni ed esperienze, riportate nel presente volume, sono condivise alcune preoccupazioni sui possibili effetti illusori della social innovation, in contesti sempre più orientati da esigenze di sostenibilità finanziaria. Allo stesso tempo gli autori evidenziano, rispetto ad uno scenario internazionale e riferito in particolare all’Italia e al Regno Unito, che i sistemi socio-sanitari hanno bisogno di innovazione, di nuove idee, di tecnologie e forme nuove di relazioni sociali e professionali capaci di mobilitare reti di supporto e promuovere la risoluzione di problemi ritenuti per tanto tempo intrattabili.

La social innovation nel cambiamento dei sistemi sociosanitari

CLEMENTE, Carmine;
2015-01-01

Abstract

Il presente numero di salute e Società è dedicato alla social innovation, concetto centrale nel dibattito sui sistemi di welfare in Europa, si propone come un nuovo paradigma che punta, con soluzioni innovative e nuove idee, al cambiamento e miglioramento di prodotti, servizi o modelli d’intervento. Nella letteratura internazionale si trovano definizioni di social innovation molto differenti l’una dall’altra, il concetto è molto fragile in termini teorici, non è chiaro cosa s’intende per innovazione e a quali processi specifici ci si riferisca quando si utilizza il termine sociale. La sua operativizzazione, pertanto, diventa complessa, non è semplice individuarne proprietà e caratteristiche specifiche. Nonostante queste fragilità sono numerose le esperienze in cui, sulla base dei principi che si richiamano alla social innovation, si mobilita la creatività delle persone e si organizzano nuove forme di fruizione e di accesso ai servizi socio-sanitari, si individuano nuovi strumenti organizzativi. Nelle riflessioni ed esperienze, riportate nel presente volume, sono condivise alcune preoccupazioni sui possibili effetti illusori della social innovation, in contesti sempre più orientati da esigenze di sostenibilità finanziaria. Allo stesso tempo gli autori evidenziano, rispetto ad uno scenario internazionale e riferito in particolare all’Italia e al Regno Unito, che i sistemi socio-sanitari hanno bisogno di innovazione, di nuove idee, di tecnologie e forme nuove di relazioni sociali e professionali capaci di mobilitare reti di supporto e promuovere la risoluzione di problemi ritenuti per tanto tempo intrattabili.
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