Sul filo della „memoria‟ e della „gratitudine‟, Daniella Iannotta ricostruisce la posizione di Ricoeur nei confronti del linguaggio (o meglio ai linguaggi). Una serie di ricordi personali ci mostrano un Ricoeur meno noto: che si perde tra siti archeologici e musei, che ascolta musica, e che polemizza con il cinema, quando non è fedele alle fonti e non aiuta il lavoro della memoria. Resta comunque la convinzione che ogni forma d‟arte dà a pensare; e che, considerando i film come testi, possiamo applicare ad essi le categorie della mimesis ricoeuriana.

Il dialogo di Ricœur con le arti ed in particolare con il cinema. Intervista a D. Iannotta

Caputo Annalisa
2015-01-01

Abstract

Sul filo della „memoria‟ e della „gratitudine‟, Daniella Iannotta ricostruisce la posizione di Ricoeur nei confronti del linguaggio (o meglio ai linguaggi). Una serie di ricordi personali ci mostrano un Ricoeur meno noto: che si perde tra siti archeologici e musei, che ascolta musica, e che polemizza con il cinema, quando non è fedele alle fonti e non aiuta il lavoro della memoria. Resta comunque la convinzione che ogni forma d‟arte dà a pensare; e che, considerando i film come testi, possiamo applicare ad essi le categorie della mimesis ricoeuriana.
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