Il lavoro prende le mosse dall’analisi della dottrina e giurisprudenza relativa alla riduzione delle garanzie del cittadino dinanzi alle ordinanze contingibili ed urgenti, ritenuta a lungo inevitabile da parte di dottrina e giurisprudenza. Cionondimeno, da ultimo, un esame della giurisprudenza più recente, ancor minoritaria, sembra confermare una crescente tendenza verso l’aumento di tali garanzie. Parte della dottrina ha infatti spostato l’angolo visuale sulla buona fede verso l’attività che precede l’emanazione dell’atto amministrativo, e dunque verso il procedimento amministrativo, sebbene sia ancora poco approfondita la tematica della buona fede come norma del procedimento. Tuttavia è noto che i limiti che costringono da sempre l’agere della pubblica amministrazione nell’esercizio del potere di ordinanza contingibile e urgente v’è senza dubbio l’obbligo di osservare il principio di proporzionalità, corollario del principio di buona fede. In definitiva pare ormai un tempo lontano quello in cui al potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti faceva da contraltare sempre e soltanto una deminutio importante delle garanzie procedimentali. Sicché il principio di buona fede dei cittadini coinvolti dagli effetti di ordinanze che, a causa dell’ampio potere discrezionale conferito al titolare del potere di emergenza, risulterebbero «indifesi», risulta sicuramente meglio garantito dai nuovi spiragli in senso garantista offerti dalla giurisprudenza. A ciò si aggiunga che a fronte di nuovi poteri affidati al sindaco - con le modifiche all’art. 54 del testo unico degli enti locali - resisi necessari per la forte domanda di sicurezza, vengono tuttavia fissati nuovi paletti dal legislatore del 2008, che consentiranno verosimilmente un nuovo e più equo utilizzo dello strumento giuridico di cui si tratta. Sicchè, dalla disamina della giurisprudenza e della dottrina più attenta sembra emergere come in relazione alle ordinanze contingibili ed urgenti laddove la legge non risulti garantire a sufficienza i cittadini coinvolti dalle ordinanze, le garanzie per gli amministrati interessati dagli effetti derivanti dalle ordinanze vengono tuttavia assicurate in virtù del ruolo suppletivo svolto dai princìpi, in particolare da quelli di equità e buona fede, ponendo in tal modo nuovi argini al potere di emergenza monocratico e poliforme della P.A.

Ordinanze contingibili e urgenti e princìpi di buona fede ed equità, in Diritto e giurisprudenza agraria, alimentare e dell’ambiente, n. 11, 2010

MASTRODONATO, Giovanna
2010-01-01

Abstract

Il lavoro prende le mosse dall’analisi della dottrina e giurisprudenza relativa alla riduzione delle garanzie del cittadino dinanzi alle ordinanze contingibili ed urgenti, ritenuta a lungo inevitabile da parte di dottrina e giurisprudenza. Cionondimeno, da ultimo, un esame della giurisprudenza più recente, ancor minoritaria, sembra confermare una crescente tendenza verso l’aumento di tali garanzie. Parte della dottrina ha infatti spostato l’angolo visuale sulla buona fede verso l’attività che precede l’emanazione dell’atto amministrativo, e dunque verso il procedimento amministrativo, sebbene sia ancora poco approfondita la tematica della buona fede come norma del procedimento. Tuttavia è noto che i limiti che costringono da sempre l’agere della pubblica amministrazione nell’esercizio del potere di ordinanza contingibile e urgente v’è senza dubbio l’obbligo di osservare il principio di proporzionalità, corollario del principio di buona fede. In definitiva pare ormai un tempo lontano quello in cui al potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti faceva da contraltare sempre e soltanto una deminutio importante delle garanzie procedimentali. Sicché il principio di buona fede dei cittadini coinvolti dagli effetti di ordinanze che, a causa dell’ampio potere discrezionale conferito al titolare del potere di emergenza, risulterebbero «indifesi», risulta sicuramente meglio garantito dai nuovi spiragli in senso garantista offerti dalla giurisprudenza. A ciò si aggiunga che a fronte di nuovi poteri affidati al sindaco - con le modifiche all’art. 54 del testo unico degli enti locali - resisi necessari per la forte domanda di sicurezza, vengono tuttavia fissati nuovi paletti dal legislatore del 2008, che consentiranno verosimilmente un nuovo e più equo utilizzo dello strumento giuridico di cui si tratta. Sicchè, dalla disamina della giurisprudenza e della dottrina più attenta sembra emergere come in relazione alle ordinanze contingibili ed urgenti laddove la legge non risulti garantire a sufficienza i cittadini coinvolti dalle ordinanze, le garanzie per gli amministrati interessati dagli effetti derivanti dalle ordinanze vengono tuttavia assicurate in virtù del ruolo suppletivo svolto dai princìpi, in particolare da quelli di equità e buona fede, ponendo in tal modo nuovi argini al potere di emergenza monocratico e poliforme della P.A.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11586/13656
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact