Il volume raccoglie i risultati di una ricerca interdisciplinare condotta dal Dipartimento sui Rapporti di Lavoro e sulle Relazioni Industriali dell’Università degli Studi di Bari, e finanziata nell’ambito del POR Puglia 2000-2006, sul tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, come strumento di promozione dell’occupazione femminile. Assunta come dato d’ordinaria esperienza la rigidità dei tempi della città, sono stati indagati i possibili strumenti di flessibilità dell’organizzazione degli orari di lavoro, esplorando le potenzialità insite nell’apparato normativo sin qui predisposto dalla legislazione (nazionale e regionale) e dalla contrattazione collettiva. Specularmente, assunta come dato di partenza la rigidità dei tempi della produzione, si è ragionato sui possibili strumenti di articolazione flessibile degli orari dei servizi pubblici cittadini, considerando che – nell’elaborare politiche di conciliazione vita/lavoro – l’ente locale deve fare i conti con la propria duplice qualità di erogatore di servizi e di datore di lavoro. Presupposto dell’indagine è che sia tempo, ormai, di provare a riconnettere tali profili all’interno di un modello di concertazione multilaterale, in grado di valorizzare il capitale sociale di una comunità territoriale, attraverso la produzione di beni pubblici locali, collegando la dimensione dell’intervento pubblico con gli interventi praticabili dalle (e nelle) organizzazioni produttive. Le politiche di conciliazione vita/lavoro devono assurgere, insomma, a tappa fondamentale di una generale strategia, sociale e politica, nella quale il tempo sia collocato tra i beni da mettere e ri-progettare in comune, all’interno di uno spazio urbano che sappia connettere, anziché frantumare, i momenti della produzione e del consumo (homo faber ed homo emptor). È anche questa la ragione del titolo che si è voluto dare alla ricerca e, quindi, a questo volume (Tempo Comune), il quale evoca un gioco lessicale in cui l’aggettivo e il sostantivo si rincorrono a vicenda e si intrecciano fino a fondersi nell’idea di comunità, come contenitore in cui si ridistribuisca quella risorsa preziosa che è il tempo di noi tutti, segno distintivo di una polis – anzi di una civitas – moderna e solidale.

Tempo Comune. Conciliazione vita-lavoro e armonizzazione dei tempi della città

BAVARO, Vincenzo;VOZA, Roberto
2009-01-01

Abstract

Il volume raccoglie i risultati di una ricerca interdisciplinare condotta dal Dipartimento sui Rapporti di Lavoro e sulle Relazioni Industriali dell’Università degli Studi di Bari, e finanziata nell’ambito del POR Puglia 2000-2006, sul tema della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, come strumento di promozione dell’occupazione femminile. Assunta come dato d’ordinaria esperienza la rigidità dei tempi della città, sono stati indagati i possibili strumenti di flessibilità dell’organizzazione degli orari di lavoro, esplorando le potenzialità insite nell’apparato normativo sin qui predisposto dalla legislazione (nazionale e regionale) e dalla contrattazione collettiva. Specularmente, assunta come dato di partenza la rigidità dei tempi della produzione, si è ragionato sui possibili strumenti di articolazione flessibile degli orari dei servizi pubblici cittadini, considerando che – nell’elaborare politiche di conciliazione vita/lavoro – l’ente locale deve fare i conti con la propria duplice qualità di erogatore di servizi e di datore di lavoro. Presupposto dell’indagine è che sia tempo, ormai, di provare a riconnettere tali profili all’interno di un modello di concertazione multilaterale, in grado di valorizzare il capitale sociale di una comunità territoriale, attraverso la produzione di beni pubblici locali, collegando la dimensione dell’intervento pubblico con gli interventi praticabili dalle (e nelle) organizzazioni produttive. Le politiche di conciliazione vita/lavoro devono assurgere, insomma, a tappa fondamentale di una generale strategia, sociale e politica, nella quale il tempo sia collocato tra i beni da mettere e ri-progettare in comune, all’interno di uno spazio urbano che sappia connettere, anziché frantumare, i momenti della produzione e del consumo (homo faber ed homo emptor). È anche questa la ragione del titolo che si è voluto dare alla ricerca e, quindi, a questo volume (Tempo Comune), il quale evoca un gioco lessicale in cui l’aggettivo e il sostantivo si rincorrono a vicenda e si intrecciano fino a fondersi nell’idea di comunità, come contenitore in cui si ridistribuisca quella risorsa preziosa che è il tempo di noi tutti, segno distintivo di una polis – anzi di una civitas – moderna e solidale.
2009
978-88-568-1394-4
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